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La nanna ideale: i problemini dei primi mesi

Alla nascita, il bambino non comprende ancora i ritmi del sonno, non è in grado di capire

quando ha sonno e se che ha bisogno di dormire e non sa riaddormentarsi se si sveglia. Quindi i genitori devono aiutarlo a costruire quello che gli esperti chiamano igiene del sonno, che lo accompagnerà per tutta la vita. Nelle prime settimane di vita, quasi tutti i bimbi dormono di giorno per poi restare svegli di notte. Il motivo è di natura biologica: abituati alla notte ininterotta del pancione, non hanno ancora la capacità di capire che la veglia corrisponde alla luce e il sonno al momento del buio. Il ciclo del sonno di un bambino appena nato, retrocede di un’ora ogni giorno e si stabilizza solo dopo qualche settimana. E’ proprio questa difficoltà di aggiustamento a causare il fatto che di notte resta sveglio. Per aiutarlo ad abituarsi al normale ritmo del sonno potete :

  • di giorno fatelo dormire alla luce senza preoccuparvi troppo di evitare i rumori

  • di notte invece facciamolo riposare al buio. Non è necessario che in casa ci sia il perfetto silenzio, altrimenti il piccolo si abituerà ad addormentarsi solo quando non ci saranno rumori. Si può continuare quindi a svolgere le normali faccende domestiche evitando magari l’aspirapolvere, il frullatore o lo stereo ad alto volume. Imparerà piano piano a distribuire le ore di sonno concentrandole nel periodo notturno.

I CONTINUI RISVEGLI

Anche noi adulti ci svegliamo più volte nel corso della notte, anche se non ce ne accorgiamo. Lo stesso succede ai neonati solo che, mentre noi ci svegliamo, cambiamo posizione e ci riaddormentiamo, loro gemono, parlano, piangono, sospirano. Il neonato in genere si addormenta di colpo dopo aver preso il seno o il biberon. Nella prima fase il sonno è ricco di sogni. A volte può succedere che parli, sembra che pianga, apre gli occhi per brevi istanti. E’ importante capire che il piccolo dorme veramente e che le sue espressioni sono causate dai sogni. Se ci preoccupiamo per le sue agitazioni, se gli parliamo o se lo prendiamo in braccio, rischiamo di disturbare il suo periodo di assestamento, svegliandolo completamente e interrompendo il suo sonno. Lasciamolo quindi agitare, mugolare e magari piangere per uno-due minutini, prima di intervenire. Ci renderemo presto conto che si calmerà da solo senza aver bisogno del nostro intervento e lo aiuteremo così ad imparare la tecnica di riaddormentarsi da solo. Uno degli errori infatti, delle mamme è interpretare in maniera sbagliata espressioni di dolore o di richiamo con le normali reazioni del lattante durante il sonno.

I PASTI DELLA NOTTE

Nel neonato il ritmo del sonno è regolato dalla fame e dalla sazietà. Il piccolo non conoscendo l’alternanza del giorno e della notte, si risveglia a qualsiasi ora. Questa realtà va accettata e rispettata; nelle prime settimane di vita, infatti dovrete adeguarvi ai suoi ritmi, dormendo come lui, a intervalli, sia di giorno che di notte, proponengogli il seno o il biberon quando si sveglia spontameamente. In questo periodo non dovrebbe esseresvegliato per nessun motivo: né per dargli la poppata, né per cambiarlo, né per il bagnetto, né per la visita dei nonni. Se avrà fame si sveglierà da solo, fino a quattro mesi, assecondate i suoi ritmi, perchè lui sta cercando di trovare il suo equilibrio. Tra il quarto e il quinto mese, possiede sufficienti riserve energetiche per non avere più bisogno dimangiare di notte. Nel corso della giornata infatti, in quattro o cinque pasti, riesce a prendere tutte le calorie necessarie per resistere di notte senza mangiare. Quando si sveglia durante la notte, “crede” di essere affamato perchè non è in grado di capire la differenza tra desiderio di mangiare al reale bisogno di farlo. Il piccolo associa cibo e sonno e durante i risvegli notturni cerca il seno o il biberon con mezzo per riprendere a dormire, quindi in realtà non si sveglia per mangiare, ma pretende di farlo perchè non è capace di riaddormentarsi. Per ovviare a questi problemini, cercate di:

  • Organizzate i pasti durante la giornata, quattro o cinque volte a seconda delle esigenze, ma a intervalli regolari.

  • Fra un pasto e l’altro cercate di far passare almeno due ore, senza offrirgli il seno o il biberon appena piange.

  • Evititate le poppate che coincidano o precedono sempre il sonno, sia durante la notte, sia la sera, sia il pomeriggio. Coricate il piccolo prima che si addormenti, dopo un certo periodo di tempo dalla poppata.

Come fargli capire che di notte di dorme ? ecco alcuni semplici consigli:

  • Evitate di stimolare troppo il piccolo prima che si addormenti

  • Quando non si vuole addormentare o piange, aspettiamo qualche minuto prima di accorrere. Se non smette, parlategli con dolcezza, così da aiutarlo a calmarsi.

  • Se si sveglia, non prendetelo in braccio, non accendete la luce, non fatelo giocare, non parlategli. Deve capire che la notte è fatta per dormire.

  • Accarezzatelo e fategli capire che gli siete vicino: desidera solo questo. Rimettete la musica con cui si è addormentato.

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