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Iperattività nei Bambini

COS’È L’IPERATTIVITÀ?

“Mio figlio è un terremoto! Non sta mai fermo!”: è una frase che si sente dire spesso dai genitori. Alcuni esagerano per scherzare, altri purtroppo hanno davvero a che fare con dei piccoli terremoti. Non è raro che i bambini siano vivaci e disattenti: dimostrano l’entusiasmo di chi sta imparando a conoscere il mondo. Ma quando si può parlare di iperattività nei bambini? Circa 4 bambini su 100 sono dichiarati iperattivi. La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività (detta AD/HD) è un disturbo comportamentale caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso il normale sviluppo dell’integrazione sociale dei bambini.

Si può cominciare a ipotizzare che un bambino sia affetto da iperattività quando: – non riesce a concentrarsi su un compito specifico – mostra aggressività anche senza una reale provocazione – ha ripetuti incidenti, dovuti alla disattenzione – non riesce a fare amicizie – non rispetta i turni per parlare e, se qualcuno parla, smette di prestargli attenzione – spesso perde o rompe i suoi oggetti – non riesce a stare fermo o seduto per troppo tempo – sembra che la sua mente sia altrove e raramente ascolta ciò che gli si dice

In gruppo i bambini iperattivi risultano talvolta come i buffoni di corte o come i compagni litigiosi. Capita che i coetanei abbiano paura di loro, ma qualche volta si lasciano trascinare. A volte sono derisi, altre evitati e, nonostante il loro comportamento clownesco, provano spesso disappunto e tristezza. Non è raro che abbiano sfoghi di pianto o di collera.

COME COMPORTARSI CON I BAMBINI IPERATTIVI

È difficile gestire i bambini iperattivi. Bisogna sempre ricordarsi che loro non hanno colpa per ciò che fanno, perché non dipende dalla loro volontà. Ma nemmeno hanno colpa i loro genitori, che purtroppo vengono spesso additati come degli incapaci, come se il loro comportamento fosse imputabile a una cattiva educazione e non a un disturbo. Il loro modo di agire è solo la conseguenza della carenza di attenzione e/o dell’impulsività. Gran parte dei bambini iperattivi, se aiutati tempestivamente, riescono ad avere una vita scolastica e sociale adeguata.

QUALCHE CONSIGLIO PER GESTIRE I BAMBINI IPERATTIVI

Ovviamente i consigli migliori li possono dare gli psicologi dell’infanzia, a cui potete rivolgervi se notate comportamenti che credete nascondano qualcosa di più profondo della semplice vivacità. Per l’eventuale cura nel mondo scientifico si tende a riconoscere l’utilità di integrare interventi educativi, psicologici e di supporto famigliare. Solo dove si ritiene sia davvero necessario si può ricorrere anche alla cura farmacologica.

Ecco invece qualche consiglio per gestire la quotidianità con i bambini iperattivi:

– andare all’asilo nido e alla scuola materna aiuta l’inserimento del bambino nella vita sociale – i bambini iperattivi hanno bisogno di una disciplina il più possibile pianificata. Imponete poche regole, ma che siano chiare e fatele rispettare. Evitate di usare sempre negazioni (“non correre”, “smettila”, “non gridare”) ma dategli alternative – non riempitelo di giocattoli, se sono troppi si distrae prima; fornitegli giochi sicuri e possibilmente infrangibili, uno per volta. Favorite giochi strutturati (come le costruzioni) ed evitate quelli che che lo farebbero scatenare, come il pallone o la pittura – limitate i giochi di movimento e sfruttateli solo nei momenti di sfogo delle energie in eccesso – tenete in ordine la casa: il bambino si scatena meno se tutt’intorno c’è ordine e ci sono regole. Siate costanti in alcune situazioni: l’ora di andare a letto la sera, quella del risveglio, l’ora dei pasti, del sonnellino pomeridiano. Più l’ambiente è tranquillo e silenzioso, meglio è: ci sono meno stimoli. Niente TV, niente radio. – quando un bambino è stanco, non si sa controllare e l’iperattività è ancor più evidente: fatelo dormire. Se non ne vuole sapere, coccolatelo per addormentarlo – non applicate castighi di tipo fisico. Il bambino iperattivo può diventare aggressivo: evitate di quindi di punirlo con aggressività, si rafforzerebbe nell’idea di essere nel giusto quando si comporta con violenza. Piuttosto, privatelo di un gioco o mettetelo in un angolo in silenzio. Premiatelo sempre quando porta a termine un lavoro – poiché il livello di attenzione del bambino è scarso, se dovete punirlo, fatelo subito dopo che ha combinato una marachella, in modo che capisca il senso della vostra punizione. Non gridate quando lo volete correggere, perché vi imiterà: meglio tenere un tono di voce fermo e calmo – proteggetelo dai giudizi delle persone che gli stanno intorno. E non abbiate paura a spiegare cos’è l’iperattività a chi vi giudicherà come genitori “incompetenti”!

“NON RIESCO A FERMARMI!”, IL LIBRO DELLO PSICOLOGO UBERTO ZACCARDI MERLI

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