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La lettura come passione

Molto importante far apprezzare la lettura ai bambini sin da piccoli, i romanzi, racconti,

fiabe ed avventure stimolano la fantasia, aprono la mente e danno strumenti per affrontare la vita.

Si crea tra l’adulto e il bambino durante la lettura uno spazio ed un momento FISICO E RELAZIONALE molto importante per lo sviluppo relazionale – affettivo.

Il lessico, la creatività si sviluppano con maggior facilità aumenta il numero dei vocaboli conosciuti e la ricchezza di linguaggio.

Cercheremo di dare alcuni suggerimenti e regole per stimolare la voglia di libri nei nostri bambini.

DA 0 A 6 ANNI

Non è mai troppo presto per iniziare a leggere, per promuovere la lettura a d alta voce anche nelle mamme in attesa poiché nei primi 1000 giorni di vita determinano lo sviluppo relazionale, sociale e cognitivo del bambino. Creare uno spazio accogliente, amichevole aggiornato e ben fornito è molto importante, perché i bambini amano la libertà che li aiuta a crescere, anche questo ambiente deve esprimere questa idee di libertà di movimento e di scelta.

I libri devono essere a portata di mano, a disposizione in ogni momento con un luogo per distendersi o sedersi, tappeti poltroncine, sofà. Da 0 a 4 anni i libri sono di sole immagini, con poche parole, cartonati facili da prendere e gestire e robusti, sonori o di stoffa per soddisfare le aspettative di curiosità visivo e tattile del bambino piccolo.

Il primo lavoro che i bambini faranno è quello di denominare le figure che trovano nei libri poiché attivano uno dei primi processi mentali che è quello del riconoscimento; è stato inoltre testato che laddove i bambini hanno esperienza consuetudinaria con i libri migliorano la loro produzione linguistica, la comprensione verbale e l’analisi percettiva.

Una caratteristica fondamentale che devono avere i libri per i più piccoli è quello della chiarezza e della semplicità dal punto di vista grafico in quanto la chiarezza e ed il carattere definito del segno sono garanzia di una miglior comprensione. L’adulto quindi assume un ruolo di primaria importanza, deve far in modo che la lettura diventi per il bambino un momento piacevole, un momento vissuto dal bambino in modo attivo perché sempre più coinvolto grazie alle capacità apprese di volta in volta.

Meglio se storie di animali, sulla natura, le stagioni, la famiglia cose a loro vicine e familiari, di vita quotidiano non troppo astratte; raccontare fiabe che abbiano un lieto fine: il mostro, qualunque esso sia, deve uscire in modo definitivo dal racconto senza strascichi e ombre. Il mostro permette la conoscenza delle paure (la più frequente nei bambini è quella dell’abbandono) che sono dentro di noi senza rimanerne schiacciati. E’ anche importante aiutare i bimbi a comprendere che bruttezza non significa cattiveria, a differenza di quello che i media tendono a trasmetterci.

Abituiamoci al fatto che i bimbi chiedono la lettura ripetuta della stessa fiaba poiché non hanno ancora esaurito tutte le fantasie e i piaceri legati attorno ai significati di quel racconto. Il pensiero infantile, infatti, non è strutturato come quello adulto.

L’importanza della voce:

Per i più piccoli il primo contatto con il libro è mediato dall’intervento dell’adulto che leggendo trasforma la materia scritta, e codificata in segni alfabetici, in segno orale, con la sua vocalità. Non è la mimesi della voce che “diventa” personaggio, ma la resa suggestiva del lettore che, rimanendo se stesso, conduce l’ascoltatore nell’universo di senso del libro.

Il che significherà non tanto un’attenzione all’esattezza della grana della voce che interpreta i singoli personaggi con dovere di somiglianza a quella del personaggio narrato, quanto piuttosto il suggerimento di queste caratteristiche. Saranno allora sufficienti piccoli e costanti segni di rimando, e non interpretazioni fedeli; un’attenzione particolare alla giusta velocità della lettura, in relazione agli ascoltatori (diversi per età, contesto, attenzione ecc.).

Inoltre è importante la capacità di trasformare la propria vocalità in un veicolo che indichi, del testo scritto, anche la fisicità. Quasi la priorità fosse mettere a servizio del testo il proprio corpo (di cui la voce è una parte), rendendolo così tramite tra mondo reale e mondo narrato.

La lettura può diventare parte di una routine quotidiana, che aiuta il bimbo a scandire i tempi della sua giornata. Per esempio, il genitore può leggere ogni sera un libro al bimbo dopo il bagnetto e prima della nanna. La lettura a voce alta è uno straordinario strumento che facilita la relazione tra adulti e bambini: stabilisce una relazione profonda, calda, fisica, sensoriale; conferisce qualità al tempo vissuto insieme; diventa un ‘fattore di protezione’.

Ogni genitore può ricercare ed esplorare il proprio stile, provando e sperimentando fino a sentirsi a proprio agio. La condizione è una sola: che la storia piaccia e susciti emozioni innanzitutto nell ’adulto che legge. Una storia che non piace non “arriverà” mai al bambino, e anzi risulterà inefficace e controproducente.

Anche il piacere di leggere e il desiderio di farlo da soli si consolida e, se correttamente coltivato, diventerà un’abitudine che accompagnerà il bambino in tutte le fasi della sua vita, grazie proprio a quell ’imprinting precoce basato sulla relazione: un bambino amerà la lettura perché ama chi legge per lei/lui.

fonte http://www.scuola-materna.net

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